lunedì 27 febbraio 2012

The Informers. Vite oltre il limite di Gregor Jordan (2009)


Nonostante lo stesso Bret Easton Ellis abbia collaborato alla sceneggiatura, la riduzione cinematografica della sua raccolta di racconti Acqua dal sole (da noi in ristampa da Einaudi) risulta un film incompiuto, monco e poco coraggioso. The Informers. Vite oltre il limite poteva essere una grande occasione per proporre al grande pubblico i primi esperimenti narrativi di Bret Easton Ellis, si è invece rivelato un susseguirsi di materializzazioni visive a metà (nonostante la scenografia e i costumi siano decisamente ineccepibili), dialoghi devitalizzati e intertestualità negata. Non rimane niente del «limite» evocato dal titolo, sia esso sessuale, sanguinolento piuttosto che silente (e per questo ancor più capace di deflagrare) presente invece nella raccolta di racconti. A nulla è servita la presenza di Mickey Rourke, di una sfattissima e nevrotica Kim Basinger e della stupenderrima Winona Ryder: la pellicola rimane un frustrante ronzio privo di coraggio.

Unici ad essersi riusciti ad avvicinare il loro frammento allo spirito minimalista del libro sono Chris Isaak e Lou Taylor Pucci nei rispettivi ruoli di Les e Tim Price. I due sono padre e figlio in vacanza alle Hawaii per ricucire un rapporto ormai inesistente e senza ritorno, dietro al quale si nasconde il paradigma di un’intera gamma di dolori appena intravisti sotto la superficie perfettamente abbronzata.

Merita menzione la presenza “altra” dello scomparso Brad Renfro,  nei panni di un portiere tracagnotto e ricco di illusioni e quella della meravigliosa Amber Heard nel ruolo di Christie: angelo caduto e incarnazione di un decennio edonista (quello degli anni Ottanta) violentato dallo spettro della malattia.

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