mercoledì 16 novembre 2011

Crazy Clown Time di David Lynch (2011)


di Alessandro Milanese*

Partiamo da un presupposto.
Io non amo chi ha ricevuto un dono, sotto forma di talento per una determinata arte, e cerca di esprimersi con altre forme creative. Non ne conosco il motivo. E' una mia personalissima forma di razzismo, forse. O forse un rigurgito frustrato di chi come me non ha alcun talento. Una maniera sbrigativa e dozzinale per dire «tu! Sei un genio nel fare la tua cosa, non fare la cosa degli altri!».
Me ne rendo conto, faccio ovviamente la figura del cretino, ma è la sacrosanta mia verità.

Detto questo, parto con scetticismo nell'ascolto di Crazy Clown Time di David Lynch. Un genio del piccolo e grande schermo. Colpevole, tra l'altro, di aver insegnato a me e a altri milioni di telespettatori che anche quello che normalmente chiamiamo telefilm può essere interessante, affascinante, ben orchestrato, ben recitato e con una grande colonna sonora.
E questa è per assurdo la debolezza di questo disco.
Arrivare dopo le colonne sonore dei suoi lavori (da Cuore Selvaggio a Mulholland Drive). Perché è inimmaginabile non legare questi suoni a quelli che si muovevano dietro Laura Palmer in Twin Peaks, per esempio. Il tentativo, sia detto da subito, fallisce, in alcuni casi anche miseramente.

Karen O degli Yeah Yeah Yeahs
Prendere Football game, un tempo di batteria sempre uguale, cantato nasale simil blues classico, e purtroppo la solita chitarra slabbrata alla Chris Isaak. Sintetizzando, richiami al suo passato che fanno di una brutta canzone, una brutta canzone già sentita.
Neanche la presenza di Karen O (Yeah Yeah Yeahs) fa partire il disco col piede giusto, Pinky's dream dopo una discreta strofa rimane ancorata a se stessa rimanendo una buona idea sprecata.
Idee invece che scarseggiano nei ridicoli rumori di Good day today (il mitra?), nella noia profonda (della serie come buttar via un discreto giro di basso) di Noah's ark, nei suonini da luna park di I know (ancora quella chitarra), negli oltre sette lunghissimi minuti della improduttiva Strange and unproductive thinking, e nelle restanti canzoni del disco, che suonano simili nel tentativo di risultare di atmosfera & freak, riuscendo solo a essere terribilmente uguali a quelle ascoltate nella prima parte del disco. 

*Alessandro Milanese cura la rubrica musicale cult About a record su Rivista Inutile.

Abbiamo parlato anche di Crazy Clown Time il video del singolo girato da David Lynch. 

Nessun commento:

Posta un commento